Difficile inquadrarla in un ruolo, appassionata di moda e di arte figurativa, modella, attrice, giornalista, regista, produttrice e musa di numerosi artisti, Daphne Suzannah Diana Joan Guinness è tutto questo messo insieme.
Da piccola passava le estati in Spagna, a Cadaqués, ai bordi della piscina di Salvador Dalì che ricorda era "piena di aragoste", con loro Marcel Duchamp, Man Ray and Richard Hamilton. Non aveva idea di chi fossero davvero: "Per me erano solo vicini di casa".
E’ stata una grande amica di Isabella Blow ed Alexander McQueen (è stata la prima ad indossare in società le tanto discusse Armadillo) è amica di Karl Lagerfeld e Valentino e adora Balenciaga. Cammina molto, non esce mai senza il suo ipod, fa yoga, vede spesso i suoi amici, ama il sushi e le patate schiacciate e beve tè, il suo abito preferito è grigio semplicissimo ed ovviamente è stato realizzato da McQueen. Lo scorso anno si è letteralmente messa in vetrina da Barneys per una perfomance che la vedeva indossare i vestiti scelti per partecipare al gala del Metropolitan Museum (il tema della mostra era Alexander McQueen: Savage Beauty). Quest'autunno invece è stato il suo guardaroba ad esser oggetto di una mostra organizzata al F.I.T. (Fashion Institute of Technology). La mostra si è conclusa pochi giorni fa ed è stata un vero successo, circa 100 capi ed accessori che l’hanno resa famosa e tutto intorno fotografie, video e cortometraggi.
Daphne non è una persona, ma un concetto così la definisce Bernard-Henry Levy.