Oh!: La moda è architettura. L'architettura è moda.

giovedì 3 novembre 2011

La moda è architettura. L'architettura è moda.

Moda e architettura appartengono all'oscurità dell'attimo vissuto, alla coscienza onirica del collettivo: questa è la celebre frase tratta dagli appunti su Parigi capitale del XIX secolo, di Walter Benjamin, filosofo tedesco dei primi del 900. Moda da un lato e architettura dall’altro intercettano il cambiamento delle città e lo mostrano: l'una lo fa «abitando corpi», l'altra vestendo i luoghi. Benjamin mette insieme in una diade inscindibile le strutture del corpo e quelle dello spazio, concepite attraverso la dimensione della mondanità e della temporalità presente. Possiamo parlare di una relazione tra la moda e l'architettura, relazione che è possibile riscontrare in molte epoche e forme sociali e in molteplici manifestazioni: ad esempio l'omologia tra lo stile dei costumi e quello degli edifici per quanto riguarda il barocco. Spesso sono le mode a dare fisionomia alla città, in quanto la strada è intesa come sede del consumo del tempo libero. Questo è rappresentato dai punti vendita delle metropoli di oggi, dai falgship progettati dagli archistar ed anche dai bar, caffè e luoghi di benessere. Nell'architettura si introduce la possibilità di progettare e realizzare edifici interattivi, gonfiabili, perfino portabili, come il Prada Transformer e lo Chanel Mobile art Pavillon. Nella moda, invece si moltiplicano le presenze di metalli pieghevoli, di membrane, di plastiche flessibili e di vetri. Entrambe - moda e architettura - usano poi forme comuni, come ad esempio la spirale, per realizzare strutture della costruzione o dell'abbigliamento, come una scala o una gonna. E’ tutta una questione di forme. Forme che rivestono e che sono vestite.